Omicidio ispettore Ciro Luongo " rabbia, reato d' impeto e over killing: le dinamiche complesse delle famiglie ricostituite" (della dott.ssa Daniela Pancani)
- squadsmpd

- 23 ago
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In merito al tragico episodio avvenuto lunedì 18 Agosto 2025 a Melito di Napoli, in cui l' Ispettore di Polizia Ciro Luongo è stato ucciso per mano del figlio della sua compagna Roberto Marchese, la SQUAD esprime in primis le più sincere condoglianze e si unisce al dolore della famiglia e dei colleghi del Comando Provinciale di Polizia del territorio, rinnovando come in altre situazioni a sfondo criminologico la disponibilità a collaborare con i servizi preposti e a sostenere il nucleo familiare e i colleghi dell' Ispettore dal punto di vista psicologico se richiesto.
Alcune riflessioni emergono circa il tragico omicidio, che meritano di essere attenzionate anche a scopo preventivo.
L' apparente movente che avrebbe fatto scattare l' azione criminosa da parte di Roberto Marchese è stata " la fuga del pappagallo" di casa, a causa di una "distrazione" di quest' ultimo nell' aver lasciato la finestra aperta ( anche qui potremo discuterne e si aprirebbero metafore legate a ciò che puo' significare aprire una gabbia, al suo significato simbolico). Da questo emerge il susseguirsi di una discussione accesa tra l' Ispettore e il figlio della compagna. È chiaro che " la fuga del pappagallo" pare essere solo la " punta di un iceberg ", rispetto ad un substrato probabilmente di frustrazione e rabbia irrisolta che il figliastro nutriva verso l' Ispettore di Polizia. Non conosciamo la storia familiare in dettaglio ma ciò che emerge da una possibile ipotesi rispetto alla criminogenesi e alla criminodinamica del caso in questione è innanzitutto un reato posto in essere, ascrivibile ad un " reato d' impeto", che poggia su uno stato rabbioso che si è strutturato e stratificato nel tempo e che, come in tutti gli stati emotivi non elaborati, può emergere in modo violento con meccanismi di acting- out, ovvero di passaggio all' atto senza una elaborazione psichica. Nei reati d' impeto difatti spesso sono i " futili motivi" a slatentizzare contenuti emotivi potenti che prendono così il sopravvento proprio perché non modulati da una capacità di riflessione e di insight. L' azione omicidaria, mostra anche un fenomeno di perdita del controllo, legato oltre che alla rabbia esplosiva, al fenomeno dell' over killing, ossia quando l' azione violenta e cruenta agita, è sproporzionata per lo scopo che si vuole raggiungere ( più o meno inconsciamente). Sembra infatti che l' Ispettore di Polizia sia stato colpito con numerosi fendenti nella regione toracica e nel collo, che ne hanno provocato purtroppo la morte. Tale efferatezza dell' azione omicidaria e le modalità con cui è avvenuta , depone per un reato d' impeto. La condotta del ragazzo, nella fase post criminosa, sembra essere organizzata in quanto scappa e si reca presso l' abitazione del padre biologico, come a ricercare una sorta di "rifugio" e "protezione". Tale condotta, denota una ricerca nel ragazzo di un sistema protettivo e di supporto, che probabilmente riconosceva soltanto nella figura del genitore biologico. Si ipotizza anche che la situazione psicologica del ragazzo, fosse all' interno di un probabile "Edipo irrisolto" in cui (il bambino, attratto dalla madre, vive il padre come un rivale e nutre gelosia verso il nuovo compagno della madre). Questo può rappresentare una manifestazione di una "dinamica edipica irrisolta", in cui il bambino, teme di perdere l' amore esclusivo della madre. Tale situazione, si inserisce nella dinamica, altrettanto complessa delle " Famiglie Ricostituite". Queste ultime, si formano quando uno o entrambi i partner di una nuova coppia, portano con sé i figli nati da precedenti relazioni. Questo può creare, situazioni molto variegate e complesse, in cui i figli devono adattarsi ad un nuovo nucleo familiare, con figure genitoriali e fratellastri/sorellastre non biologiche. Questa tipologia familiare, così come quelle " Ricomposte", presentano una maggiore complessità relazionale. Entrambe possono affrontare sfide legate all' Adattamento, alla ridefinizione dei ruoli e alla gestione dei rapporti con gli ex partner e le rispettive famiglie allargate. La comunicazione e la flessibilità sono fondamentali per il buon funzionamento di queste famiglie e spesso difatti, necessitano di un periodo di assestamento e di una attenta gestione delle dinamiche relazionali. Talvolta si rende anche necessario il supporto psicologico per aiutare queste famiglie a superare le difficoltà e a costruire così relazioni sane e positive.
Quello che emerge dalla criminogenesi e dalla criminodinamica dell' omicidio dell' Ispettore di Polizia Ciro Luongo, agito dal figlio della compagna, è che con molta probabilità, la dinamica relazionale , comunicativa ed affettiva che esisteva tra i due, presentasse non poche acredini che purtroppo hanno portato all' acting out omicidario da parte del ragazzo.
La sfida di queste famiglie ma anche delle famiglie "tradizionali"( perché non mancano anche in esse episodi purtroppo di cronaca), è quella di ricercare un supporto psicologico, che possa fare da "detonatore" delle complesse dinamiche relazionali e dei potenti correlati emotivo/ affettivi che sono in gioco.
In questa società purtroppo rappresenta ancora troppo uno "stigma" il sostegno psicologico ma con convinzione riteniamo che debba essere contrastato ed affrontato.
Le famiglie possono essere un rifugio o una gabbia mortale per molte persone ( e non importa essere morti nel corpo per subirne un danno).
Noi Psicoterapeuti e Criminologi ne sappiamo certamente qualcosa!
Criminologa Referente SQUAD SMPD













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