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Femminicidio Pamela Genini: quando il referto del pronto soccorso non basta e non scatta la procedibilità d’ufficio (di Daniela Pancani)

  • Immagine del redattore: squadsmpd
    squadsmpd
  • 20 ott
  • Tempo di lettura: 3 min
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La legge, le procedure esistono per contrastare la violenza di genere, quello che spesso accade invece purtoppo è “l’errore umano”, la sottovalutazione della gravità del caso, della sua pericolosità e della sua escalation. Se una donna non denuncia, non è perché non vuole difendersi, non è perchè collude con la violenza ma perchè ha paura delle conseguenze del suo gesto. Ha paura di essere uccisa e che il suo carnefice agisca la sua violenza anche nei confronti della sua famiglia, dei suoi figli , dei suoi animali.

La vittima viene resa progressivamente impotente, congelata, incapace di mettere in atto strategie adattative di contrasto alle vessazioni subite. In queste relazioni tossiche, la donna subisce una violenza psicologica enorme, caratterizzata da controllo, coercizione, umiliazioni, violenza economica, stalking, percosse, minacce di morte, isolamento che progressivamente la restringono in una morsa sempre più stretta che diventa una “gabbia”, un luogo dal quale si crede sia impossibile uscirne.

E’ proprio per questi motivi e per le caratteristiche intrinseche ed estrinseche della violenza che serve un “Io-ausiliario”, un professionista che dall’esterno, avendo conoscenza della materia, si prenda la responsabilità di agire e di far venire alla luce, ciò che la donna non riesce a fare emergere, perchè le sue funzioni ( percettive, cognitive, organizzative, decisionali e previsionali) ne risultano compromesse proprio dal trauma che la relazione violenta determina in chi la riceve, unita alla comprensibile ambivalenza della relazione stessa. Ecco che quell’Io- Ausiliario (personale del triage del pronto soccorso, psicologo dedicato, forze dell’ordine), deve in modo sinergico adottare strategie comportamentali immediate e coatte, anche senza il consenso della vittima. Del resto è proprio questo il senso dell’Io - Ausiliario, esercitare funzioni che l’altro non è in quel momento in grado di adottare.

E’ necessario inoltre, rivedere i criteri della procedibilità di ufficio, che scatta quando la prognosi è uguale o superiore a 20 giorni. Ma il caso deve essere visto nella sua complessità e non soltanto nei giorni di prognosi, perchè si può essere uccisi anche dopo 10 giorni di prognosi se la situazione relazionale è pericolosa.

La vittima subisce una manipolazione prolungata dal suo carnefice, un annientamento progressivo della sua identità e delle sue capacità volitive, unito ad una forma di dipendenza affettiva che viene rinforzata proprio dal Ciclo della violenza L. Walker, 1979 ( fase di crescita della tensione, fase di maltrattamento, fase della luna di miele ).

Pamela Genini era andata al pronto soccorso, erano già intervenute le forze dell’ordine per le violenze al domicilio del carnefice. Il test per gli indicatori di rischio , emersi dal Protocollo di valutazione del rischio di violenza che Pamela ha compilato al pronto soccorso in data 04 settembre 2024, aveva dato 4 risposte su 5 positive ed aveva dichiarato di essere stata minacciata con le armi, che negli ultimi sei mesi vi era stata un'escalation. Inoltre Pamela dichiarò che “il partner non convivente era un paziente psichiatrico in terapia, di essere stata buttata a terra e colpita alla testa con i pugni, trascinata per i capelli a diversi metri, lanciandogli oggetti addosso” che le provocarono un trauma al IV dito, plurimi sgraffi agli arti inferiori”.

Le forze dell’ordine erano intervenute per una lite tra Pamela Genini e Gianluca Soncin il giorno prima, presso l’abitazione di quest’ultimo a Cervia.

Nessuna denuncia è stata registrata.

Il codice rosso non è scattato, nessuna misura di protezione è stata attivata.

Niente è bastato per proteggerla e salvarla purtroppo.

Adesso serve rivedere il sistema a 360 °, affinchè certe anomalie non si ripetano.

Solidarietà alla famiglia della vittima e al suo cane, privato del suo riferimento umano per sempre.

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Articolo a cura della

REFERENTE SQUAD

Criminologa Psicoterapeuta



 
 
 

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