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OMICIDIO SOFIA STEFANI: IL CONFINE TRA GIOCHI EROTICI E PARAFILIE – IL BDSM E I SUOI RISCHI (di Pancani Daniela)

  • Immagine del redattore: squadsmpd
    squadsmpd
  • 20 set
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 23 set

DECESSO SOFIA STEFANI: IL CONFINE TRA GIOCHI EROTICI E PARAFILIE –

 IL BDSM E I SUOI RISCHI 

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In merito al decesso del  Vigile Sofia Stefani, avvenuto all’interno della stanza del Comandante della Polizia Locale Giampiero Gualandi di Anzola dell’Emilia il 16 maggio 2024, pare da un colpo partito dalla pistola di Gualandi, intendo innanzitutto esprimere solidarietà alla famiglia della vittima e al contempo affrontare il tema delle relazioni intime a carattere sado-masochistico e dei rischi ad esso connessi, nonchè approfondire il fenomeno, evidenziandone i possibili significati psicologici che ne stanno alla base, le motivazioni che possono spingere una coppia ad intraprendere delle relazioni intime caratterizzate dalla stipula di contratti BDSM, evidenziare il confine tra “gioco erotico” e “relazione sado-masochista” e quindi il tema delle parafilie, tentando al contempo di contrastare anche lo stigma che ruota intorno al tema della sessualità.

 

 

 

Il termine BDSM racchiude una varietà di comportamenti atipici piacevoli ed eccitanti che comprendono giochi di ruolo fisici, psicologici e sessuali tra adulti consenzienti, basati su dinamiche di potere, sottomissione, schiavitu’ fisica, sul procurare e ricevere dolore e sensazioni fisiche ( De Neef et al .,2019). Tali comportamenti, possono sovrapporsi alla sessualità o non essere sinonimi di sesso ( Williams, Sprott, 2022).

 

 

Letteralmente, BDSM è un acronimo sovrapposto delle seguenti parole (Andrieu et al., 2019):

 

 

  • Bondage, dall’inglese “schiavitù”, si riferisce alla limitazione della propria libertà di movimento attraverso mezzi di contenzione, come corde e manette, accettando che il partner faccia ciò che desidera con tali strumenti;

  • Disciplina e Dominio, rispettivamente esercizio di controllo sul partner sottomesso e dimostrazione di autorità su questo, attraverso precise regole;

  • Sottomissione e Sadismo in cui il primo termine indica il lasciarsi guidare dalle azioni e dai desideri del partner dominante , mentre il secondo termine implica la sperimentazione di piacere nel procurare sensazioni estreme all’altro ( come dolore, caldo, freddo);

  • Masochismo, riguarda la sperimentazione del proprio piacere per mezzo del dolore ( ad esempio, ricevere frustate , schiaffi in alcune parti del corpo).

 

In passato tale pratica era considerata sinonimo di patologia mentale ma il crescente interesse della ricerca verso lo studio dei fattori psicologici e biologici che guidano gli individui verso il BDSM, nonchè la distinzione tra parafilia e disturbi parafilici proposta dall’American Psychiatric Association , hanno contribuito a depatologizzare il sesso non convenzionale ( Andrieu et al.,2019). Il BDSM non è più considerato come un insieme di comportamenti devianti ma raggruppa comportamenti più comuni di quanto pensiamo.

 

Nel BDSM si assiste ad un “gioco di ruolo” tra i partner che può anche contemplare degli switch, ossia un cambio dei ruoli stabiliti. Tale switch può essere improvvisato nel libero scambio della dinamica di coppia, oppure rigorosamente imposto o vietato ad esempio nella eventuale stipula di veri e propri  “contratti di BDSM”, dove vengono scrupolosamente ed ossessivamente stabilite le regole e i dettami della caratteristica della relazione e dei suoi eventuali limiti o divieti.

 

 

Il BDSM si basa su tre principi cardine, riassumibili nell’acronimo SSC ovvero ( sicuro, sano e consensuale):

 

 

  • Sicuro significa che vengono adottate misure per prevenire possibili rischi per la salute di entrambi i partner, ad esempio “pillole di sicurezza” ovvero parole e/o gesti concordati da pronunciare per interrompere o rallentare la pratica in caso di pericolo o disagio;

  • Sano, si riferisce al principio di infliggere dolore senza arrecare danno all’altro , muovendosi in una serie di scenari erotici con regole e confini ben strutturati;

  • Consensuale indica la necessità di ottenere il pieno consenso di tutte le parti coinvolte.

 

Il gioco del BDSM è visto sia come precursore o parte di un rapporto sessuale, che come attività fine a sè stessa  ( Weimberg et al., 1984; Newmahr, 2010). All’interno del “gioco erotico”, la dinamica di potere può tradursi in una varietà di comportamenti quali:

 

 

  • rituali specifici, come inginocchiarsi, usare un titolo o appellativo per rivolgersi al partner ( padrone/a-schiava/o);

  • umiliazione ( di tipo verbale o imbavagliamenti);

  • restrizione del movimento tramite bondage ( catene, corde, lacci) o privazione sensoriale con bende;

  • gioco del dolore ( attraverso ausilio di diversi strumenti quali bastoni, mollette, spille o comportamenti come le sculacciate);

  • utilizzo di toys;

  • percosse;

  • gioco del respiro,

  • gioco che coinvolge i fluidi corporei

 

Esiste uno stigma sociale diffuso che circonda il BDSM basato su alcuni atteggiamenti e false credenze ( Yost, 2010);

 

 

  • Il BDSM è socialmente e moralmente sbagliato

  • Il BDSM è sinonimo di violenza non consensuale

  • Intolleranza verso chi lo pratica

  • Le dinamiche di dominio e sottomissione possono estendersi alle relazioni della vita quotidiana

 

Alcune ricerche al contrario hanno evidenziato che in un campione di studio dall’Australia, i partecipanti del BDSM presentavano un disagio psicologico significativamente inferiore rispetto al gruppo di controllo (Richters et al, 2008). 

 

Nella pratica clinica, nonostante in alcune ricerche non si sia evidenziata una diretta correlazione tra pratiche BDSM e traumi infantili, si evidenzia una riattivazione di dinamiche traumatiche legate ad esperienze di abuso irrisolte sperimentate nell’infanzia. In psicoanalisi, “ripetere per riparare” si riferisce alla coazione a ripetere di Sigmund Freud, un meccanismo inconscio per cui si rivivono schemi dolorosi per cercare di elaborare e risolvere antichi traumi o conflitti. Anche Franz Alexander (1946) ha parlato “ripetere per riparare” come “esperienza emozionale correttiva, e del meccanismo dinamico che consente al soggetto di operare una elaborazione del trauma pregresso, ripetendo vecchi schemi comportamentali legati all’abuso. 

 

Certamente  è utile interrogarsi sulla valenza simbolica di alcune condotte a carattere sessuale atipico come nel BDSM, della loro pervasività nella vita di relazione e del possibile rischio di sconfinamento onnipotente se non adeguatamente supportate da un percorso psicoterapeutico in cui il soggetto viene sostenuto e supportato a comprenderne i significati profondi che ne stanno alla base.

 

 fonte:

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