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Riflessioni sui "SUICIDI IN DIVISA" Analisi Psicosociale, del Modus Operandi e le ricadute sul contesto.

  • Immagine del redattore: squadsmpd
    squadsmpd
  • 8 ago
  • Tempo di lettura: 5 min

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Con particolare riferimento al triste episodio della dr.ssa Sandra Manfre' Vicequestore aggiunto di Polizia di Brindisi. Innanzitutto esprimo le mie più sincere condoglianze alla famiglia e alla squadra mobile di Brindisi per il triste episodio avvenuto lunedì 4 Agosto 2025.


Quando si sente parlare di suicidio, si aprono varchi enormi rispetto all' enigma della vita, della morte e della sofferenza.

LA PSICOANALISI cerca di concepire ogni teoria come possibile rappresentazione, ovvero come tratto della pensabilità di un' esperienza, che comunque rimane irrisolvibile nella sua intrinseca complessità. Questo implica nella disamina del comportamento suicidario quindi, la rinuncia di una "causalità diretta" che vada alla ricerca di cause ultime. Questo non vuol dire escludere i molteplici fattori in gioco e la loro relativa importanza ma soltanto non ritenere possibile una derivazione causale diretta tra tali fattori e le condizioni di carenza, fragilità del mondo psichico di un determinato individuo.

L' esperienza clinica ci insegna che ogni caso è differente e quindi anche la sua eziologia è differente. Quante volte si sente dire di persone suicide che sembravano stare bene? Questo potrebbe in parte trovare spiegazione con la possibilità che il meccanismo psichico difensivo che prende il posto alla rimozione, sia la scissione e il diniego, che inevitabilmente impediscono di integrare i contenuti psichici a livello cosciente, impedendo così l' accesso alla consapevolezza e alla simbolizzazione e alla pensabilita' degli eventi e degli affetti sperimentati, che si ritrova invece in difese mature dove al contrario, permettono all' individuo di non " incistare" la propria sofferenza ma bensì di percepirla, fronteggiarla con maggiori strategie di coping e di adattamento alla realtà. Ne consegue da questo, la capacità di chiedere aiuto e supporto. . I " buchi psichici" invece in cui il soggetto cade, nel caso del diniego e della scissione, sono momentanei, permanendovi più o meno a lungo e il dolore è così intenso che, una volta usciti, la scissione opera dividendo il soggetto dall' esperienza dell' impensabile. Tornando in alcuni momenti alla "vita normale", per il soggetto è come se quella parte di sofferenza, non esistesse. Da qui si assiste anche all' alternanza di periodi connotati da una coloritura maniacale rispetto a fasi depressive del soggetto. È anche per questo che l' ambiente esterno, spesso non si accorge di niente che possa fare presagire l' azione suicidaria che poi verrà messa in atto. Ad aggravare la situazione e quindi ad impedire al soggetto di aprirsi e chiedere aiuto è la ferita narcisistica che può sperimentare, mostrando la sua fragilità che non viene tollerata ed accettata, in quando percepita come un attacco alla propria autostima ed identità.

La PSICOLOGIA DEL SE' di Carl Rogers invece pone l' accento sulla discrepanza tra il sé reale, sé percepito e sé ideale.

Il sé reale consiste nella realtà oggettiva ( come una persona è nella realtà con i suoi pregi e con i suoi difetti), il sé percepito è come il soggetto si vede e si valuta, il sé ideale entra in gioco nella relazione tra il sé reale e il sé percepito e consiste nell' immagine a cui una persona tende a voler essere e può essere influenzato dalle aspettative sociali.

Una forte discrepanza tra il sé reale e il sé ideale, può portare ad insoddisfazione, bassa autostima, ansia e quindi predisporre il soggetto a vissuti di natura depressiva con le relative conseguenze. LA TEORIA SOCIOLOGICA di DURKHEIM, invece pone l' accento all' importanza della società e all' interazione con l' individuo. Si fonda su di un assunto di ordine generale secondo il quale, nei suicidi è sempre è comunque in gioco il grado di interazione dell' individuo nella società. Si parla di Suicidio Egoistico, Altruistico e Anomico. Il suicidio Egoistico deriva da un eccessivo individualismo del soggetto, in cui la società non ha, in tutti i suoi aspetti agito una integrazione sufficiente capace di mantenere i suoi membri in un grado di dipendenza.

Nel suicidio Altruistico al contrario vi è una scarsa individualizzazione " l' uomo avulso dalla società si uccide quanto quello integrato". Nel caso del suicidio di natura Egoistica, lo stato in cui si trova l' Io è quello in cui l' individuo vive la sua vita personale e obbedisce solo a sé stesso. La parola Altruistico esprime quindi lo stato opposto, in cui nel soggetto l' Io non si appartiene ma si confonde con cose diverse da sé e dove il polo della condotta viene a trovarsi al di fuori, cioè in un gruppo in cui l' individuo fa parte. Nel suicidio Anomico, la società non è soltanto una cosa che attrae a sé con eguale intensità i sentimenti e le attività degli individui ma è anche un potere che li regola e che può quindi determinare una rottura nella relazione con l' individuo.

Queste teorie che tentano di dare un senso all' azione suicidaria, rappresentato possibili chiavi di lettura di un comportamento di natura suicidaria.

È chiaro che la biografia del soggetto, l' analisi vittimologia e del modus operandi che caratterizza l' azione suicidaria, può fornire senza dubbio una ricostruzione più vicina alla realtà è con essa ai significati che sottende un' azione suicidaria.

Nel caso in questione, la dr.ssa Sandra Manfre' oltre ad essere una stimata e competente Vice Questore, era anche una madre e una compagna. Era anche una figlia che aveva perso da poco il padre. Teniamo presente che dal 2022 si insedia nella Questura di Brindisi dopo aver effettuato una lunga esperienza nella squadra mobile di Reggio Calabria. Gli addetti ai lavori, sanno benissimo che anche se un soggetto ottiene una promozione o una nomina in un luogo diverso da quello abituale, può sperimentare un Disturbo dell' Adattamento con difficoltà ad integrarsi in un tessuto sociale nuovo, anche se di per sé rappresenta un elemento positivo. Questa difficoltà può senza dubbio unirsi alla difficoltà di mantenere coesi e stabili più ruoli ( quello personale, quello professionale e quello relativo alle relazioni affettive). Chiaramente queste sono solo ipotesi che evidenziamo con profondo rispetto dall' esterno, con umiltà e senza vissuti di onnipotenza. Non da ultimo l' analisi del modus-operandi. La dr.ssa Sandra Manfre' sceglie il suo ufficio e la sua pistola di ordinanza per compiere l' azione suicidaria. Il luogo in cui avviene un suicidio non è mai casuale, soprattutto quando viene pianificato da tempo e non è il frutto di una condotta di natura impulsiva, come sembra essere questo caso. Il senso di impotenza, di colpa e i vissuti di rabbia che possono essere sperimentati in chi resta in vita, sono molto potenti e vanno accolti, decodificati ed analizzati. Adesso è il momento del cordoglio, della vicinanza alla famiglia che non va lasciata sola in questa tragedia e con essa il gruppo di lavoro.

I colleghi della squadra mobile di Brindisi vanno sostenuti, supportati ad elaborare questo lutto ed evitare così, meccanismi di negazione, rimozione, diniego e scissione che abbiamo analizzato sopra, in modo da evitare quel fenomeno di " contagio psichico" a cui spesso si assiste nei gruppi di lavoro che hanno sperimentato eventi traumatici.

Prendiamo in carico la famiglia, accompagniamola in questo percorso e con essa tutta la squadra mobile della Questura di Brindisi.

Consentiamoci di contattare il dolore, perché solo vedendolo, solo parlandone, possiamo trovare strumenti psicologici più adattativi che ci supportano nell' elaborazione del lutto.

La Squad si rende pertanto disponibile a supportare il contesto e fornire un contributo professionale agli incaricati per le indagini preposte, con collaborazione, solidarietà, rispetto ed umiltà.



 
 
 

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