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Ci Piacerebbe Essere 007? Come usare le microspie

  • Immagine del redattore: squadsmpd
    squadsmpd
  • 9 ago
  • Tempo di lettura: 3 min

In questo articolo analizziamo insieme qual è la vera realtà nell’uso delle microspie:

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Le microspie sono tra i più avanzati strumenti tecnologici per ascoltare conversazioni durante la sorveglianza audio. I primi passi nel mondo dell’audio sorveglianza  sono stati compiuti dal fisico sovietico, inventore anche del Buran, Léon Theremin negli anni ’40.

Questa sua invenzione cambiò lo spionaggio sovietico e ricevette un premio da Stalin.

La microspia era dotata di un sistema di intercettazione audio completamente non rintracciabile perché priva di qualsiasi parte elettronica. Usando l'energia elettromagnetica prodotta da alte frequenze radio, il congegno riusciva a trasmettere un segnale audio. La cimice passiva era formata da una membrana che fungeva da microfono, collegata ad un'antenna, il tutto chiuso in una piccola camera di risonanza acustica.


Nel 1945 i russi nascosero il dispositivo in una placca di legno intarsiato raffigurante il Great Seal of the United States (chiamato La Cosa). Un gruppo di scolari russi la donò all'allora ambasciatore statunitense come "gesto di amicizia" tra alleati della seconda guerra mondiale, l’ambasciatore ignaro del microfono lo affisse nel suo ufficio, e la cosa rimase lì per 7 anni finché se ne accorsero. Come accorgersi della presenza delle microspie? Attraverso la bonifica ambientale, è un processo che in primo punto analizza il luogo individuando le zone più critiche. Poi si procede con l’intercettazione attraverso strumenti come i rilevatori a radiofrequenza e spettrometri. Le microspie vengono individuate stando attenti a non inquinare le prove e come ultima cosa verranno prelevate secondo normativa per raccogliere i dati per individuare chi ha commesso l’illecito.


Oggi essendo sempre più piccole e potenti permettono, in modo discreto, di monitorare ambienti specifici. Con lo sviluppo di nuova tecnologia, i dispositivi sono sempre più sofisticati e difficili da rilevare, come le microspie ambientali e quelle GSM, che consentono di effettuare registrazioni audio e ascolto remoto in tempo reale.


Le microspie ambientali essendo estremamente piccole sono facilmente occultabili in oggetti di uso comune, come sveglie, prese di corrente e penne. Funzionano tramite onde radio, Wi-Fi o Bluetooth trasmettendo dati ad un ricevitore nelle vicinanze.

Le microspie GSM sono un dispositivo di ascolto che integra ana scheda Sim. Finché il dispositivo è in un’area di copertura di rete cellulare possono essere trasmettere anche a distanza.  


Chi può utilizzare le microspie? Anche se nell’immaginario gli investigatori privati possono piazzare microspie, nella realtà gli investigatori non sono pubblici ufficiali, perciò, e aggiungo peccato, gli investigatori privati non possono posizionare microspie, come per tutti i “comuni mortali” vale anche per loro la normativa (617-bis / 615- bis del c.p.), nel caso un investigatore privato piazzi una microspia commette reato.

Invece se ci fosse il consenso del coniuge per installare una microspia? Ci sono anche gli 007 casalinghi; come ad esempio un imprenditore umbro che dopo essere stato scoperto dalla polizia postale di Terni per aver installato una microspia gsm nel proprio appartamento per spiare le conversazioni in casa, è stato denunciato dal proprio famigliare.

Un altro fatto è avvenuto a Silvio Berlusconi, durante un’intervista si è lasciato scappare che non è stato spiato da agenti segreti o dai PM ma bensì dalla moglie Veronica, per “pizzicarlo durante qualche scappatella”.

In conclusione le microspie non possono essere usate da tutti quindi lasciamo questo strumento agli “addetti ai lavori!”

Perché allora li vendono con tanta facilità nei negozi e sugli e-commerce?

Il mercato delle microspie è in forte crescita, vengono acquistate per uso sia in ambito professionale che privato, in particolare per la protezione personale e per la protezione da furti. Le imprese possono utilizzare questi dispositivi, per garantire la sicurezza dei propri dipendenti, previa informativa e consenso dei lavoratori, questo vale anche per la videosorveglianza. In ambienti privati ne è consentita l’installazione, come la propria abitazione, purché ci sia il consenso di tutte le parti coinvolte.

Quindi vuoi acquistare una microspia? Attenzione alla privacy si rischia una multa fino a 30 000 euro e dai 6 mesi ai 4 anni di reclusione. In ambito privato si può essere anche denunciati per danni e dover risarcire la “vittima”.


 
 
 

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